FRANCO CENERELLI

"I CRIMINI DELLA GLOBALIZZAZIONE"

cm 60x60 - olio su tela 2002

 

 

(…)Esulta, o cielo, su di essa, e voi, santi, apostoli, profeti, perché condannando Babilonia Dio vi ha reso giustizia!".
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra; perché tutte le nazioni dalle tue malìe furon sedotte. (…)
In essa fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che furono uccisi sulla terra".
Dopo ciò, udii come una voce potente di una folla immensa nel cielo che diceva:
"Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; perché veri e giusti sono i suoi giudizi,
egli ha condannato la grande meretrice che corrompeva la terra con la sua prostituzione, vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!".
E per la seconda volta dissero:
"Alleluia! Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!".

Apocalisse 18:20



Il "regresso" come idea politica

All’interno dell’incubo, prossimo alla sua realizzazione planetaria, che vede la produzione, il consumo, la crescita, assumere valore sacro ed assoluto, il "regresso" è una bestemmia, ma è anche l’unica possibilità di spaccare il motore a questa macchina full optional che ad alta velocità sta conducendoci verso il baratro con le cinture ben allacciate.
Negli ultimi mesi molte maschere sono cadute e solo un cieco può non avere scorto il volto mostruoso che si nasconde dietro la promessa di benessere e democrazia per tutti.
Quello che noi chiamiamo benessere, e che altro non è se non un disastroso modello culturale, non vuole e non può essere per tutti. Quello a cui si sta alacremente lavorando è altresì un mondo in cui una minoranza potrà, attraverso un regime poliziesco planetario, difendere i propri privilegi dal pressare delle masse affamate, che la strategia della morte (il grande arcano del disegno massonico mondiale) con le sue guerre, carestie, pestilenze, aborto e contraccezione non è riuscita sufficientemente a decimare.
In questo contesto non è facile pensare ancora un’arte disimpegnata, totalmente estranea al politico ed al sociale: l’impotenza è un male contagioso e considerare ineluttabile il proprio degrado non può che portare ad uno stile decadente ed un’espressività vana, totalmente assorbita da quelle logiche mercantili che un artista dovrebbe invece naturalmente avversare.
"Regresso" dunque, per concepire quel "medioevo sostenibile" a metà strada tra Pasolini e il Mullah Omar, entrambi eroi tragici, artisti, che osarono contrapporre la propria anima e finanche il proprio corpo a quell’inesorabile "ordine orrendo" che tutto distrugge o digerisce.
Il ruolo dell’Artista può essere dunque colto nelle parole rivolte da Krsna ad Arjuna nella Bhagavadgita:

"A te spettano le azioni, non il loro frutto"

E cos’è l’arte se non azione?

Franco Cenerelli