CARI AMICI, LA REDAZIONE
Eh,sì! Questo proprio ci voleva ! Ma cosa? - Ma chi? - direte subito voi. Ebbene,se non lo indovinate ve lo dico io: ci voleva "CIUF CIUF CIUF" ovvero il giornalino viaggiante degli studenti forsempronesi. Stare qui ad illustrarne la figura sarebbe superfluo in quanto potrete averne una chiara fisionomia leggendo questo primo numero comodamente seduti sui vellutati sedili del "bolide" che ogni mattina ci porta da Fossombrone a Fano. Ci voleva,ed ho detto bene, perché "CIUF CIUF CIUF" ci dà la possibilità di scrivere cose che non si potrebbero dire a voce. Quante cose ci sarebbero da dire sulla vita in comune che gli studenti trascorrono quotidianamente a bordo del "bolide ultrasonico". Perché non cominciare subito? Allora via! ORE 7,15: è in arrivo sul secondo binario il bolide, sono pure in arrivo gli ultimi ritardatari con andatura alla bersagliera; intanto si sono aperti gli sportelli; apriti cielo! La battaglia per i posti a sedere è in pieno svolgimento, borse che volano attraverso i finestrini e che non di rado vanno a planare poco delicatamente sulla capoccia di qualche pacifico viaggiatore, che stava beatamente schiacciando un pisolino (dolce risveglio!!) Finalmente sono saliti tutti, ma c'è già chi ha occupato QUATTRO posti e vane sono le pretese dei viaggiatori che si rassegnano in fine a fare il viaggio a piedi. Ormai si parte; l'arca 1956 si è messa in moto riprendendo regolare servizio; l'immensa "babele" va lentamente placandosi mentre le più volenterose ragazze cominciano a ripassare la lezione. In lontananza già si ode il solito ritornello dei "desperados": "Eh,lascia la cica!"- Intanto il viaggio prosegue ma non senza soste. Diamo uno sguardo fugace ai vari scompartimenti fissi. Là vi sono quelli delle MAGISTRALI nei loro scompartimenti riservati; Guai a chi osasse occuparli, odiano la confusione. Il loro studio richiede il massimo concentramento dell'intelletto specie quando si tratta di sfogliare qualche giornale a rotocalco, dopo aver leggicchiato il libro di latino o di filosofia. Sono fatti così; cosa ci volete fare? Invece nell'altro scompartimento c'è uno sparuto gruppo di...?..., impassibili e flemmatici che tentano invano di sapere che cosa volevano dire i vari Orazio, Socrate, Aristotele ecc. Tutti assorti nello studio della trigonometria non osano alzare lo sguardo un solo istante: costituiscono certamente l'elite degli sgobboni. Arrivano ora quelli delle ...?... vagabondi per eccellenza. Le trovano tutte per non andare a scuola, compresi gli scioperi per il mancato funzionamento dei termosifoni e varie. "Dulcis in fundo" (o "in cauda venenum?"), ecco quelli della Scuola d'arte, che tipacci; Che menegreghisti! Dio ce ne scampi e liberi! Il giorno in cui essi aprissero un libro per studiare il Giudizio Universale sarebbe imminente. Ma guarda, ci sono anche due o tre futuri geometri. Occhi bene aperti, ragazzi, sono un poò... cleptomani in fatto di matite e di gomme. In compenso sono alquanto socievoli; chiedo venia! Dimenticavo le Tecniche, forse perché la loro presenza non si fa troppo sentire; essi esercitano la virtù dell'umiltà e se ne stanno calmi e buoni nell'ultimo scompartimento; sono davvero dei bravi ragazzi, peccato, però, che si guastino nell'età dello sviluppo. Poi ci sarebbero..... si salvi chi può! A questo punto ritengo più igienico smettere altrimenti ti saluto "scuffia"! ROLLI Nei primi di Novembre
1955 gli studenti di A.C, hanno tenuto, a Roma, il XIII
CONGRESSO NAZIONALE per studiare i problemi vitali della
scuola italiana. I Congressisti "CONSIDERATO CHE LA
SCUOLA INCIDE PROFONDAMENTE SULLA FORMAZIONE DEL GIOVANE
STUDENTE E CHE IL PROGRESSO DELLA CULTURA E DELLA
SOCIETÀ, CHE HANNO PER OBIETTIVO LO SVILUPPO INTEGRALE
DI TUTTO L'UOMO, DEVE ESSERE PROMOSSO SAPIENTEMENTE DALLA
SCUOLA STESSA" si sono trovati d'accordo su questa
affermazione di principio: "LA SCUOLA PER ADEMPIERE
ALLA SUA MISSIONE; DEVE ACCOGLIERE E PROMUOVERE TUTTI I
VALORI AUTENTICI DELL'UOMO: VALORI CULTURALI, MORALI,
SOCIALI, RELIGIOSI, RISPETTANDONE LA NATURALE
GERARCHIA". Da quanto riportato fra virgolette
seguono logicamente due considerazioni: HOMO SAPIENS "Ecco... arriva! Presto, presto .... il posto a me!!! Sono queste le parole, divenute ormai un ritornello con le quali i giovani studenti ogni mattina accolgono l'arrivo della littorina. Littorina, sì! perché chi fosse un pò arretrato nel tempo, deve sapere che lo sbuffante "GIGINO" si è ritirato a vita privata, stanco, asmatico dopo tanti anni di servizio. Non si creda, però, per questo, dimenticato, perché gli studenti di un tempo, coloro che vorrebbero ritornare di nuovo sui banchi di scuola, hanno ormai esperimentato che i dolori della vita non sono paragonabili ai dispiaceri provati per un compito in classe o per una interrogazione... fallita, e non dimenticheranno mai quell'ora e mezza di tragitto giornaliero, occorrente per arrivare a Fano. Lasciamo da parte ogni malinconia e torniamo al presente. Ora non ci vuol più un'ora e mezza per giungere alla meta... agognata, ma vi assicuro che gli studenti di oggi non sono meno chiassosi di quelli di ieri . L'andata (o meglio la "gita") é abbastanza silenziosa: c'è chi studia, chi ripassa, chi non fa niente, chi dà fastidio agli sgobboni .... Il ritorno (o meglio la "nita" ) però non ho parole per descriverlo: chi urla da una parte, chi canta dall'altra.... e si sentono dei "CIAK" potenti che ci fanno consapevoli che un gruppo gioca alla nota "schiaffa". Voi giustamente domanderete: ma i viaggiatori non protestano? Vi sono dei tipi strani, nervosi, insofferenti del dinamismo giovanile,. ma la maggioranza lascia fare, ricordando la loro giovinezza non meno chiassosa. Son sicura, però, che giunti a Fano vedendo scendere tutta quella marmaglia, dànno un sospirone di.. sollievo! GIULIANA GATTICCHI ============================================================== PAOLO B.: " LO
SPARTIACQUE" (le donne GIULIANA R.:
"IMMAGINE PICASSIANA"
- Giovanotti, c'è un
posto a sedero? Eh sì, ormai basta! Perché quando la pera è matura deve cadere dall'albero, se no la forza di gravità che cosa ci sta a fare?.... ma cosa c'entra la ......, no, volevo dire, insomma è una storia che dura ormai da troppo tempo.... dunque, vediamo un pò; dura precisamente dall'agosto del 1937, quando -ecco adesso ricordo- al binario numero nove della stazione di... .?.. di sotto, giungeva, con la cicognissima delle 9,45 -adesso ricordo meglio- arrivai con un'ora di ritardo per lo sciopero del personale della cicogna che in tal modo voleva dimostrare la sua solidarietà con i professori. Dunque, allora, ah.. dicevo, quando arrivai vidi scritto sui giornali, a caratteri cubitali: "LA VOLEMO FA O NON LA VOLEMO FA STA RIFORMA!". Nossignore, per nostra sfortuna (o fortuna!) ancora non l'hanno fatta, ma dico io (anzi "diciamo noi" così non mi comprometto) lo stato, la res publica, il governo, la civitas.... cosa stanno facendo? RISPOSTA: lo stato,la res publica ecc. stanno facendo la birra, ed una birra cattiva, per di più, perché dovete sapere che la riforma l'hanno fatta, e come non potevano farla di fronte agli imploranti appelli, ai convulsi singhiozzi, di giovani generazioni, schiacciate dal giogo dell'incomprensione ,che gemono in un martirio... gulp... non posso continuare, ma mamma mia che riforma, ci han levato dalla padella per gettarci nella brace: "ABOLIZIONE DEGLI ESAMI DI RIPARAZIONE" -riparazione-ma guarda, che parola grossola- na e volgare, ma questa è un'offesa una maniata di fango in pieno volto, una lesa maestà per tutta la categoria, di cui vogliamo assolutamente essere risarciti; e si capisce, no,...: adesso sta a vedere che noi studiame solo per il voto, per un misero numero che è più piccolo di quello che portano i carcerati nella schiena, come se la nostra infinita sete di sapere et.. apprendere... ehm,ehm... fosse limitata, ma noi siamo gli eletti. Ah, bei eletti!!! Ora sono contento, perché mi sono sfogato e glielo dico ancora a quei cinici tiranni,a quei criminali del sapere: "VERRÀ UN GIORNO, VERRÀ!" Però, intanto la riforma l'hanno fatta...... elle DA UNA CORRISPONDENTE
CHE AMA MANTENERE L'INCOGNITO,RICEVIAMO: (MAH!) Dopo tre lustri di mia
dolce vita, el BEGU
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