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CARI AMICI,

eccoci col primo numero di "CIUF CIUF CIUF" di cui già avrete sentito parlare. Quello che vi presentiamo è un modesto giornale che vi raggiungerà nel treno o nella corriera mentre con un pò di "batticuore vi avviate a scuola o, con indicibile fame, ritornate al luogo natìo.... Una sola speranza ci guida: quella di aggiungere una nota di allegria a questo già spensierato, scapestrato e chiassoso ambiente studentesco; una nota di giovinezza tra la gioventù migliore, un pò di serenità e di pace tra le preoccupazioni della scuola e della vita. I più anziani di voi ricorderanno certamente "GIGINO" la vecchia vaporiera che, tirandosi dietro faticosamente un vagoncino, percorreva con lentezza proverbiale la vallata metaurense, ricca di verde e di sole e, perché no, di.. ..cavoli. Ora quel buffo, antiquato arnese è stato sostituito da una velocissima automotrice, ma gli studenti che ci viaggiano sono sempre gli stessi ragazzi sbrigliati ed allegri di un tempo. Ma ora c'è qualcosa di nuovo che un tempo non c'era: c'è questo giornalino che raggiungendo tutti voi, studenti e studentesse di qualsiasi istituto, vi unirà nella allegria e nella gioia e renderà questa vostra giovinezza trascorsa sul treno più lieta, più simpatica,più felice, più cristiana. In tal modo ai vostri figli e nepotini, studentelli come voi, potrete dire: "Ai miei tempi ! ...." Riusciremo in questo intento? Speriamo! Speriamo soprattutto nel vostro aiuto e nella vostra collaborazione che, siamo certi, sarà generosa, disinteressata, dinamica, cosciente, in una parola "giovanile".

LA REDAZIONE


Eh,sì! Questo proprio ci voleva ! Ma cosa? - Ma chi? - direte subito voi. Ebbene,se non lo indovinate ve lo dico io: ci voleva "CIUF CIUF CIUF" ovvero il giornalino viaggiante degli studenti forsempronesi. Stare qui ad illustrarne la figura sarebbe superfluo in quanto potrete averne una chiara fisionomia leggendo questo primo numero comodamente seduti sui vellutati sedili del "bolide" che ogni mattina ci porta da Fossombrone a Fano. Ci voleva,ed ho detto bene, perché "CIUF CIUF CIUF" ci dà la possibilità di scrivere cose che non si potrebbero dire a voce. Quante cose ci sarebbero da dire sulla vita in comune che gli studenti trascorrono quotidianamente a bordo del "bolide ultrasonico". Perché non cominciare subito? Allora via! ORE 7,15: è in arrivo sul secondo binario il bolide, sono pure in arrivo gli ultimi ritardatari con andatura alla bersagliera; intanto si sono aperti gli sportelli; apriti cielo! La battaglia per i posti a sedere è in pieno svolgimento, borse che volano attraverso i finestrini e che non di rado vanno a planare poco delicatamente sulla capoccia di qualche pacifico viaggiatore, che stava beatamente schiacciando un pisolino (dolce risveglio!!) Finalmente sono saliti tutti, ma c'è già chi ha occupato QUATTRO posti e vane sono le pretese dei viaggiatori che si rassegnano in fine a fare il viaggio a piedi. Ormai si parte; l'arca 1956 si è messa in moto riprendendo regolare servizio; l'immensa "babele" va lentamente placandosi mentre le più volenterose ragazze cominciano a ripassare la lezione. In lontananza già si ode il solito ritornello dei "desperados": "Eh,lascia la cica!"- Intanto il viaggio prosegue ma non senza soste. Diamo uno sguardo fugace ai vari scompartimenti fissi. Là vi sono quelli delle MAGISTRALI nei loro scompartimenti riservati; Guai a chi osasse occuparli, odiano la confusione. Il loro studio richiede il massimo concentramento dell'intelletto specie quando si tratta di sfogliare qualche giornale a rotocalco, dopo aver leggicchiato il libro di latino o di filosofia. Sono fatti così; cosa ci volete fare? Invece nell'altro scompartimento c'è uno sparuto gruppo di...?..., impassibili e flemmatici che tentano invano di sapere che cosa volevano dire i vari Orazio, Socrate, Aristotele ecc. Tutti assorti nello studio della trigonometria non osano alzare lo sguardo un solo istante: costituiscono certamente l'elite degli sgobboni. Arrivano ora quelli delle ...?... vagabondi per eccellenza. Le trovano tutte per non andare a scuola, compresi gli scioperi per il mancato funzionamento dei termosifoni e varie. "Dulcis in fundo" (o "in cauda venenum?"), ecco quelli della Scuola d'arte, che tipacci; Che menegreghisti! Dio ce ne scampi e liberi! Il giorno in cui essi aprissero un libro per studiare il Giudizio Universale sarebbe imminente. Ma guarda, ci sono anche due o tre futuri geometri. Occhi bene aperti, ragazzi, sono un poò... cleptomani in fatto di matite e di gomme. In compenso sono alquanto socievoli; chiedo venia! Dimenticavo le Tecniche, forse perché la loro presenza non si fa troppo sentire; essi esercitano la virtù dell'umiltà e se ne stanno calmi e buoni nell'ultimo scompartimento; sono davvero dei bravi ragazzi, peccato, però, che si guastino nell'età dello sviluppo. Poi ci sarebbero..... si salvi chi può! A questo punto ritengo più igienico smettere altrimenti ti saluto "scuffia"!

ROLLI


Nei primi di Novembre 1955 gli studenti di A.C, hanno tenuto, a Roma, il XIII CONGRESSO NAZIONALE per studiare i problemi vitali della scuola italiana. I Congressisti "CONSIDERATO CHE LA SCUOLA INCIDE PROFONDAMENTE SULLA FORMAZIONE DEL GIOVANE STUDENTE E CHE IL PROGRESSO DELLA CULTURA E DELLA SOCIETÀ, CHE HANNO PER OBIETTIVO LO SVILUPPO INTEGRALE DI TUTTO L'UOMO, DEVE ESSERE PROMOSSO SAPIENTEMENTE DALLA SCUOLA STESSA" si sono trovati d'accordo su questa affermazione di principio: "LA SCUOLA PER ADEMPIERE ALLA SUA MISSIONE; DEVE ACCOGLIERE E PROMUOVERE TUTTI I VALORI AUTENTICI DELL'UOMO: VALORI CULTURALI, MORALI, SOCIALI, RELIGIOSI, RISPETTANDONE LA NATURALE GERARCHIA". Da quanto riportato fra virgolette seguono logicamente due considerazioni:
I) Gli studenti possono essere sbarazzini fin che vogliono, possono odiare la scuola, possono evadere dai doveri scolastici fin dove è umanamente possibile, tuttavia si debbono arrendere di fronte ad una realtà più forte di lorto: la scuola non passa invano sulla loro giovinezza. Mediante gli insegnanti , i libri, i programmi, i metodi, le relazioni umane, il clima ideologico, le simpatie, le antipatie, il costume ambientale, essa incide inevitabilmente nel profondo della personalità giovanile.
II) Di fronte a questa inesorabile incidenza della scuola nella vita dell'uomo, non ci resta che scegliere due strade: o abbandonare la scuola, se essa ci danneggia, o chiedere alla scuola di riconoscere la sua tremenda missione; sviluppando l'uomo spiritualmente sano, una cultura ed una civiltà spiritualmente sana. I congressisti hanno scelto la seconda alternativa e perciò vogliono che la scuola colga e promuova tutti i valori autentici dell'uomo, rispettandone la naturale gerarchia. Essi vogliono che la scuola passi da un piano semplicemente di "SCIENZA" ad un piano di "SAPIENZA", che non sia più una congerie di informazioni, ma diventi seriamente ed integralmente formative, affinchè si restringa il numero di giovani intellettualmente mancati, spiritualmente superficiali, moralmente sfasati, socialmente disorientati, professionalmente arrivisti, di carattere debole, egoisti, ondeggianti e falsi. Pertanto, nella concezione scolastica degli studenti cattolici non c'è posto per la scuola neutralista e laicista. Un monito chiaro e vibrante è partito dal XIII Congresso Nazionale degli studenti di A.C., e cioè che la vera cultura sorge dall'anima e nutre l'anima con i suoi valori di bellezza, di bontà, verità, socialità, umanità, spiritualità rispettando la gerarchla di questi valori ossia mettendo al primo posto tutto quello che è più prossimo a Dio, purissima fonte di tutti i valori.

HOMO SAPIENS


"Ecco... arriva! Presto, presto .... il posto a me!!! Sono queste le parole, divenute ormai un ritornello con le quali i giovani studenti ogni mattina accolgono l'arrivo della littorina. Littorina, sì! perché chi fosse un pò arretrato nel tempo, deve sapere che lo sbuffante "GIGINO" si è ritirato a vita privata, stanco, asmatico dopo tanti anni di servizio. Non si creda, però, per questo, dimenticato, perché gli studenti di un tempo, coloro che vorrebbero ritornare di nuovo sui banchi di scuola, hanno ormai esperimentato che i dolori della vita non sono paragonabili ai dispiaceri provati per un compito in classe o per una interrogazione... fallita, e non dimenticheranno mai quell'ora e mezza di tragitto giornaliero, occorrente per arrivare a Fano. Lasciamo da parte ogni malinconia e torniamo al presente. Ora non ci vuol più un'ora e mezza per giungere alla meta... agognata, ma vi assicuro che gli studenti di oggi non sono meno chiassosi di quelli di ieri . L'andata (o meglio la "gita") é abbastanza silenziosa: c'è chi studia, chi ripassa, chi non fa niente, chi dà fastidio agli sgobboni .... Il ritorno (o meglio la "nita" ) però non ho parole per descriverlo: chi urla da una parte, chi canta dall'altra.... e si sentono dei "CIAK" potenti che ci fanno consapevoli che un gruppo gioca alla nota "schiaffa". Voi giustamente domanderete: ma i viaggiatori non protestano? Vi sono dei tipi strani, nervosi, insofferenti del dinamismo giovanile,. ma la maggioranza lascia fare, ricordando la loro giovinezza non meno chiassosa. Son sicura, però, che giunti a Fano vedendo scendere tutta quella marmaglia, dànno un sospirone di.. sollievo!

GIULIANA GATTICCHI

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PAOLO B.: " LO SPARTIACQUE"
LETIZIA S. (in giacca):"IL GRANDE RIBOT"
LUANA C.: "BUONGIORNO TRISTEZZA!"
FULVIO L.: "IL VISCONTE DI BRAGHELONNE CHE VUOL FARE IMPAZZIRE

(le donne

GIULIANA R.: "IMMAGINE PICASSIANA"
PELE': "IL BAROMETRO A PETRIA"
IL CONTROLLORE: "LO SCOCCIATORE DI TURNO"


- Giovanotti, c'è un posto a sedero?
- Sì, nonno, sedete pure tra noi, Di dove siete?
- Io saria di Ponte degli Alberi e dovressa andare a Locrezia; è molto lontana?
- Poco più di 10 Km., nonno, si arriva in un batter d'occhio.
- Dieci kilommetra! Quant'è grande il mondo.... ai miei tempi non si giva più distante di venti passi da casa sua, Oggi si piglia la.... vittorina o l'aricota... l'oliocotto .... come si dice....
- L'elicottero!
- Ah, bravo ma voi andate alla scuola, sapete dire anche l.. l'aricottero..... siamo arrivi?
- No,abbiate pazienza,nonno, Volete venire a scuola con noi?
- E credete che non ci niria volentiero?.... Ai tempi miei... miga usava come oggi. Io aveva cinque anni e già governava le piecore. Se so qualcosa del mondo è perché so molto intelligente... siamo arrivi?... Io saria diventato certamente qualcuno.
- Siete mai stato a Lucrezia?
- No, sono costretto a andarci oggi perché il "ciuncarino" che ho in questa balla sta male e se non lo vendo oggi alla fiera di Locrezia mi muore, purtino!... ....siamo arrivi?....
- CIAK! (una pallottola di carta ha centrato l'orecchio destro del contadinello).
- Mondo corrotto.... chi vi ha insegnato l'educazione.... e poi andate alla scola... soldi sprecati.... era meglio comprarci dei ciuncarini... ai miei tempi... ma che razza di educazione è quella moderna.... Ai miei tempi si aveva una granda suggizione di quelli più grandi.... e poi andate alla scola.... chi canta di là, chi gioca di qua... chi tira con l'archibugio.... sarebbe meglio che si studiassa qualche libro... ah, mondo moderno....!!!!
- CUCCURANO,CUCCURANO!!!! '
- E Locrezia? L'abbiamo passata! Datemi il ciuncaririo! ...Ah, mondo corrotto!!!!!


Eh sì, ormai basta! Perché quando la pera è matura deve cadere dall'albero, se no la forza di gravità che cosa ci sta a fare?.... ma cosa c'entra la ......, no, volevo dire, insomma è una storia che dura ormai da troppo tempo.... dunque, vediamo un pò; dura precisamente dall'agosto del 1937, quando -ecco adesso ricordo- al binario numero nove della stazione di... .?.. di sotto, giungeva, con la cicognissima delle 9,45 -adesso ricordo meglio- arrivai con un'ora di ritardo per lo sciopero del personale della cicogna che in tal modo voleva dimostrare la sua solidarietà con i professori. Dunque, allora, ah.. dicevo, quando arrivai vidi scritto sui giornali, a caratteri cubitali: "LA VOLEMO FA O NON LA VOLEMO FA STA RIFORMA!". Nossignore, per nostra sfortuna (o fortuna!) ancora non l'hanno fatta, ma dico io (anzi "diciamo noi" così non mi comprometto) lo stato, la res publica, il governo, la civitas.... cosa stanno facendo? RISPOSTA: lo stato,la res publica ecc. stanno facendo la birra, ed una birra cattiva, per di più, perché dovete sapere che la riforma l'hanno fatta, e come non potevano farla di fronte agli imploranti appelli, ai convulsi singhiozzi, di giovani generazioni, schiacciate dal giogo dell'incomprensione ,che gemono in un martirio... gulp... non posso continuare, ma mamma mia che riforma, ci han levato dalla padella per gettarci nella brace: "ABOLIZIONE DEGLI ESAMI DI RIPARAZIONE" -riparazione-ma guarda, che parola grossola- na e volgare, ma questa è un'offesa una maniata di fango in pieno volto, una lesa maestà per tutta la categoria, di cui vogliamo assolutamente essere risarciti; e si capisce, no,...: adesso sta a vedere che noi studiame solo per il voto, per un misero numero che è più piccolo di quello che portano i carcerati nella schiena, come se la nostra infinita sete di sapere et.. apprendere... ehm,ehm... fosse limitata, ma noi siamo gli eletti. Ah, bei eletti!!! Ora sono contento, perché mi sono sfogato e glielo dico ancora a quei cinici tiranni,a quei criminali del sapere: "VERRÀ UN GIORNO, VERRÀ!" Però, intanto la riforma l'hanno fatta......

elle


DA UNA CORRISPONDENTE CHE AMA MANTENERE L'INCOGNITO,RICEVIAMO:

(la classe maschile non teme affronti e confronti!!!) E' tanto poco che i ragazzi, di sotto nell'atrio, ci hanno fermate per chiederci gli esercizi di matematica:
"LI HAI FATTI? FA VEDERE I RISULTATI! DAMMELI DA COPIARE CHE IO NON LI HO FATTI"
-"MA NEMMENO IO"
-"ED ALLORA? BEH, SPERIAMO CHE NON LI DOMANDI!"
Poi, via di sopra a trovare quei dannati esercizi della tale che sicuramente li ha fatti. Ecco la professoressa:
"SVELTI A POSTO; E TU LA', COME TI CHIAMI. VIENI QUACHE TI INTERROGO SUBITO!!"
Questa è l"entrata dei maschi in classe all'ora di matematica: alcuni sono spavaldi, altri sono indifferenti, mentre noi ragazze stiamo attente a gettare rapide occhiate tra i teoremi e le funzioni trigoriometriche. Dopo un attimo che sono seduti, ricominciano a trafficare!
"DAMMI IL QUADERNO"
-"NO, CHE MI INTERROGA!"
Ma la professoressa, non contenta di saggiare la sapienza del primo malcapitato:
"Beh, VEDIAMO... VIENI TU..?. E VEDIAMO ANCHE...?
... è un attimo: guardo i miei compagni e li vedo trasformati: i loro visi, da cui sono scomparse le tracce di spavalderia e di indifferenza e di "voglio far la rivoluzione" tradiscono una certa, fifa e di colpo, quando la professoressa dice:
"PER ORA BASTA!
"ritornano a trafficare ed a sogghignare. Come si cambiano i "baldanzosi giovanottelli! La sicurezza di prima si è trasformata in nervosismo che annebbia la vista e fa ballare le X con le Y; poi un respiro di sollievo li rallegra, come un bel 10 rallegra uno scolaretto di terza elementare.

(MAH!)


Dopo tre lustri di mia dolce vita,
mi ritrovai su di una via ferrata
perché la scuola media aveo finita.

Allor io me ne andavo a testa alzata,
e mi vedevo già uscire fuori
con tanto di pagella diplomata.

Credevo ormai aver glorie ed onori,
ma non sapevo ancora che cosa fosse
frequentare le scuole superiori.

Meschino! Non sapevo quante busse,
quanti "sgaggi" e
triste romanzine
avrebbero causato quelle fosse.....

Dico fosse maggiori senza fine
di qualsivoglia eccidio od ecatombe,
orribil quanto e più delle Ardeatine.

E, con gli stessi effetti delle bombe,
infuria sempre l'interrogazione,
a cui, chi non resister
sa, soccombe.

Per rimediare a questa situazione
vengon fuori idee come una doccia
a ogni studente che ha l'uso di ragione.

Ma, come goccia è uguale all'altra goccia,
le idee son sempre uguali, alla mattina,
"IO NON SO NIENTE; OGGI FO "BISBOCCIA".

el BEGU




DIRETTORE RESPONSABILE M° Remo Bernacchia

REDATTORE CAPO Averardo Grottoli

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:

Bernacchia Romolo
Righi Rolando
Giuliana Gatticchi
Pedinotti Marielda
Grottoli Averardo
Bertinelli Guglielmo
Ramberti Lamberto
Bernacchia Remo