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I PARLAMENTI

I parlamenti sono la spina dorsale della democrazia tradizionale moderna, regnante oggi nel mondo. Il parlamento è una rappresentanza ingannatrice del popolo ed i sistemi parlamentari costituiscono una falsa soluzione del problema della democrazia. Il parlamento è costituito fondamentalmente come rappresentante del popolo, ma questo principio è in se stesso non democratico, perché democrazia significa potere del popolo e non un potere in rappresentanza di esso. L’esistenza stessa di un parlamento significa assenza del popolo. La vera democrazia, però, non può esistere se non con la presenza di rappresentanti di questo. I parlamenti, escludendo le masse dall’esercizio del potere, e riservandosi a proprio vantaggio la sovranità popolare, sono divenuti una barriera legale tra il popolo e il potere. Al popolo non resta che la falsa apparenza della democrazia, che si manifesta nelle lunghe file di elettori venuti a deporre nelle urne i loro voti. Per mettere a nudo il vero volto del parlamento, dobbiamo esaminare la sua origine. Il parlamento è eletto nelle circoscrizioni elettoriali, oppure è costituito da un partito o da una coalizione di partiti, o per designazione dall’alto. Nessuna di queste procedure è democratica, perché la ripartizione degli abitanti in circoscrizioni elettoriali significa che un solo deputato rappresenta, a seconda del numero degli abitanti, centinaia o centinaia di migliaia o milioni di cittadini. Significa, inoltre, che il deputato non è legato ai suoi elettori da un rapporto organico popolare, in quanto, secondo la tesi della democrazia tradizionale oggi attuata, egli è considerato il rappresentante di tutto il popolo, alla pari degli altri deputati. Le masse, quindi, sono separate completamente dal loro rappresentante, ed egli, a sua volta, è completamente separato da esse. Infatti, subito dopo la sua elezione, egli usurpa la sua sovranità ed agisce al loro posto. La democrazia tradizionale, dominante oggi nel mondo, riveste i membri del parlamento di una sacralità e da una immunità che nega invece al singolo cittadino. Questo significa che i parlamenti sono divenuti uno strumento per usurpare e monopolizzare a proprio vantaggio il potere del popolo. Questo è il motivo per cui è divenuto, oggi, diritto dei popoli lottare, attraverso la rivoluzione popolare, per distruggere questi strumenti di monopolio della democrazia e della sovranità che si denominano parlamenti, i quali usurpano la volontà delle masse. E’ diritto dei popoli proclamare solennemente il nuovo principio: "Nessuna rappresentanza al posto del popolo". Quando il parlamento è il risultato della vittoria elettorale di un partito, è il parlamento del partito e non del popolo. Rappresenta il partito e non il popolo ed il potere esecutivo detenuto dal parlamento è il potere del partito vincitore e non del popolo. Lo vale per il parlamento in cui ogni partito dispone di un certo numero d seggi. Infatti, i titolari dei seggi rappresentano il loro partito e non il popolo; il potere esercitato da tale coalizione è il potere dei partiti coalizzati e non il potere del popolo. In questi sistemi di governo, il popolo è la preda è la preda per la quale ci si batte. Il popolo è la vittima ingannata e sfruttata dagli organismi politici che combattono per giungere al potere per strappare dei voti al popolo mentre questo si allinea silenzioso in lunghe file, che si muovono come un rosario, al fine di deporre il suo voto nelle urne, nello stesso modo in cui si gettano altre carte nel cestino di rifiuti. Questa è la democrazia tradizionale attuata nel mondo intero, sia che si tratti di un sistema monopartitico, di un sistema bipartitico o pluripartitico o perfino di un sistema senza alcun partito; diventa, così, evidente che la "rappresentanza è un’impostura". Quanto alle assemblee che si formano per designazione o per successione ereditaria, esse non hanno nessuna caratteristica democratica. Inoltre, siccome il sistema di elezione dei parlamenti si forma sulla propaganda per ottenere voti è, di conseguenza, un sistema demagogico nel vero senso della parola. I voti possono essere comprati o falsificati; per questo, il povero non può affrontare le battaglie elettorali, in cui vince sempre e soltanto il ricco. Furono i filosofi, i pensatori e gli autori politici che sostennero la teoria della rappresentanza parlamentare, quando i popoli erano ignoranti e guidati come pecore da re, sultani, conquistatori. L’aspirazione ultima dei popoli era, allora, di avere qualcuno che li rappresentasse dinnanzi ai governanti. Perfino questa aspirazione fu loro negata e per ottenerla i popoli affrontarono lunghe e dure lotte. E’ dunque irragionevole oggi, dopo la vittoria dell’era delle repubbliche e l’inizio dell’era delle masse, che la democrazia sia la formazione di un piccolo gruppo di deputati, che agiscono in nome delle grandi masse popolari. E’ una teoria antiquata ed una esperienza superata. Il potere deve essere interamente del popolo. Le più tiranniche dittature che il mondo abbia mai conosciuto si sono instaurate all’ombra dei parlamenti.


PARLIAMENTS

Parliaments are the backbone of traditional democracy as it exists today. A parliament is a misrepresentation of the people and parliamentary governments are a misleading solution to the problem of democracy. A parliament is originally founded to represent the people, but this in itself, is undemocratic as democracy means the authority of the people and not an authority acting on their behalf. The mere existence of a parliament means the absence of the people, but true democracy exists only through the participation of the people, not through the activity of their representatives. Parliaments have been a legal barrier between the peoples and the exercise of authority, excluding masses from power while usurping sovereignty in their place. Peoples are left with only false external appearance of democracy manifested in long queues to cast their votes in the ballot boxes. To lay bare the character of the parliament, we have to look to the origin of such a parliament. The parliament is either elected from constituencies or a party or a coalition of parties, or is formed by some method of appointment. But all these procedures are undemocratic, for dividing the population into constituencies means that one member of parliament represents thousands, hundreds of thousands or millions of people, depending on the size of population. It also means that the member keeps no popular organisational link with the electors since he, like other members, is looked upon as a representative of the whole people. This is what the prevailing traditional democracy requires. The masses, therefore, are completely isolated from the representative and he, in turn, is totally separated from them. For immediately after winning their votes he himself usurps their sovereignty and acts instead of them. The prevailing traditional democracy endows the member of a parliament with a sacredness and immunity denied to other individual members of the people. That means that parliaments have become a means of plundering and usurping the people's authority. Hence the people have the right to struggle, through the popular revolution, to destroy instruments which usurp democracy and sovereignty and take them away from the masses. They also have the right to utter the new principle, no representation in lieu of the people. If, however, the parliament emerges from a party as a result of winning an election, it is a parliament of the party and not of the people. It represents the party and not the people, and the executive power assigned by the parliament is that of the winning party and not of the people. The same is true of the parliament in which each party holds a number of seats. For the members of the parliament represent their party and not the people, and the power established by such a coalition is the power of the combined parties and not of the people. Under such systems the people are victims fooled and exploited by political bodies. The people stand silently in long queues to cast their votes in the ballot boxes the same way as they throw other papers into the dustbin. This is the traditional democracy prevalent in the whole world, whether the system is one-party, two-party, multi-party or non-party. Thus it becomes clear that representation is fraud. Assemblies formed by a method of appointment or hereditary succession do not fall under any form of democracy. Moreover, since the system of elected parliaments is based on propaganda to win votes, it is a demagogic system in the real sense of the word. and votes can be bought and falsified. Poor people fail to compete in the election campaign and it is always the rich -- and only the rich -- who come out victorious. Philosophers, thinkers and writers advocated the theory of representative government at a time when the peoples, without realising it, were driven like sheep by kings, sultans and conquerors. The ultimate aspiration of the people of those times was to have someone to represent them before such rulers. Even that aspiration was nullified. Peoples went through long and bitter struggles to attain what they aspired to. After the successful establishment of the era of the republics and the beginning of the era of the masses, it is unreasonable that democracy should mean the electing of only a few representatives to act on behalf of great masses. This is an obsolete theory and an outdated experience. The whole authority must be the people's. The most tyrannical dictatorships the world has known have existed under the shadow of parliaments.