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BASE SOCIALE DELLA TERZA TEORIA UNIVERSALE

Motore della storia umana è il fattore associativo delle Genti (igtimà’ì ay qawm). La base della dinamica della storia è il vincolo associativo che tiene legati i diversi gruppi umani, ciascuno singolarmente, dalla famiglia alla tribù sino alla nazione (ummah). Gli eroi della storia sono individui che si sacrificano per delle cause. Non esiste in merito altra possibile definizione. Ma quali cause? Gli eroi sacrificano se stessi per amore degli altri. Ma quali altri? Quelli che hanno un legame con loro. Il legame fra singolo e gruppo è di natura associativa, ossia intercorrere fra individui di una stessa etnia (o Gente: qawn). La base su cui si è formata l’etnia è la coscienza della nazione (qawmityyah). Perciò quelle sono cause nazionali, ed il legame nazionale è legame associativo: quello associativo deriva dal gruppo (gamà’ah), è cioè il legame interno al gruppo; quello nazionale deriva dalla etnia, è cioè il legame interno all’etnia. Il legame associativo è legame nazionale, e viceversa; dato che il gruppo è etnia e che l’etnia è gruppo, anche se quest’ultimo può esserle numericamente inferiore. Tralasciando qui la definizione particolare che concerne il gruppo transitorio (gamà’ah muwaqqatah), che non ha legami gentilizi fra i suoi membri. Infatti ciò che qui si intende per gruppo (gamà’ah) è il gruppo perenne (gamà’ah dà’imah) in virtù dei legami della nazione [ovvero è l’associatività nazionale]. I movimenti storici sono movimenti di masse (gamàhìriyyah), ossia di un gruppo a favore proprio e per la sua indipendenza da un altro gruppo diverso: infatti ciascuno dei due gruppi ha una formazione (takwìn) sociale sua propria che lo tiene legato insieme. I movimenti di un gruppo sono sempre di carattere indipendentista, cioè volti alla realizzazione dell’identità del gruppo sopraffatto od oppresso da parte di un altro. In merito alla lotta per il potere, essa è insita alla natura del gruppo, persino a livello della famiglia, come spiega la prima parte de "Il Libro Verde" - Base Politica della Terza Teoria Universale". il movimento di un gruppo è il movimento di un’etnia a proprio favore, dato che ogni singolo gruppo, in forza della sua formazione naturale unica, ha bisogni sociali comuni che necessitano di soddisfazione collettiva, e che non sono affatto individuali: sono bisogni, diritti, rivendicazioni od obiettivi collettivi propri di un’etnia legata da una stessa coscienza nazionale. Perciò tali movimenti sono stati definiti movimenti nazionali. I movimenti di liberazione nazionale dell’epoca attuale sono anch’essi movimenti sociali, e non si concluderanno finché ogni gruppo non si sarà liberato dall’egemonia di qualsiasi altro. Vale a dire che oggi il mondo passa per uno dei cicli della normale dinamica della storia, che è la lotta nazionale a sostegno della coscienza nazionale. Questa è la realtà storica, cioè sociale, nel mondo dell’uomo. Vale a dire che la lotta nazionale, ossia la lotta sociale, è alla base della dinamica della storia, perché è più forte di tutti gli altri fattori. Ciò in quanto è l’origine, il fondamento, ovvero è la natura stessa del gruppo umano, è la natura dell’etnia. Anzi, è la natura della vita stessa, perché anche gli altri animali all’infuori dell’uomo vivono raggruppati; il gruppo è la base della sopravvivenza del regno animale, così come la coscienza nazionale è la base della sopravvivenza delle nazioni (umam). Infatti le nazioni la cui coscienza si è infranta sono quelle la cui esistenza è esposta alla rovina. Le minoranze che sono uno dei problemi politici mondiali, hanno all’origine una causa sociale; sono nazioni la cui coscienza nazionale si è infranta ed i cui vincoli sono spezzati. Il fattore sociale è il fattore di vita e di sopravvivenza, e perciò è motore naturale ed essenziale all’etnia per la sua sopravvivenza. La coscienza nazionale (qawmiyyah) nel mondo dell’uomo e [l’identificazione nel gruppo] in quello degli animali è come la forza di attrazione (gàdhìbiyyah) nel regno minerale ed astrale. Se la forza di attrazione propria del sole venisse meno, i suoi gas si disperderebbero e svanirebbe la sua unità, mentre proprio essa è alla base della sua sopravvivenza. La sopravvivenza è perciò basata sul fattore che tiene unita la cosa, ed il fattore che tiene unito qualsiasi gruppo è quello sociale, ovvero la coscienza nazionale. Per tale ragione i gruppi lottano per la loro unità nazionale: poiché è in ciò che sta la loro sopravvivenza. Il fattore nazionale, ossia il vincolo nazionale, tende spontaneamente a spingere ogni singola etnia verso la sua sopravvivenza, così come la forza di attrazione propria della cosa tende spontaneamente a mantenerla come massa unica attorno al nucleo. L’espansione e la dispersione delle particelle nella bomba atomica si sviluppano dalla spaccatura del nucleo quale fonte di attrazione delle suddette che lo circondano: quando si distrugge il fattore che tiene uniti tali corpi e se ne perde la forza di attrazione, ciascuna di esse vola via e la bomba finisce in una dispersione di particelle con tutto ciò che ne consegue. Questa è la natura delle cose. E’ una legge naturale fissa, ed ignorarla o contrastarla sconvolge la vita. Allo stesso modo la vita dell’uomo si sconvolge quando si comincia ad ignorare la coscienza nazionale, ossia il fattore della coesione sociale, la forza di attrazione del gruppo, che è il segreto della sua sopravvivenza. Oppure quando si inizia a contrastare ciò. Il fattore sociale nell’influenzare l’unità del singolo gruppo non ha altro antagonista eccetto quello religioso, che a volte divide il gruppo nazionale, ed a volte può unificare gruppi di nazionalità (qawmiyyàt) diverse. Però il fattore sociale è quello che in definitiva ha il sopravvento: così è avvenuto in tutte le epoche. Storicamente ogni etnia ha una sua religione. E ciò sarebbe l’armonia delle cose; ma di fatto si ha una discrepanza, che si traduce in causa effettiva del conflitto e dell’instabilità nella vita dei popoli (sh’uùb) nelle diverse epoche. La regola corretta è che ogni etnia abbia una sua religione, altrimenti si ha l’anomalia. Tale anomalia ha creato un contesto imperfetto, che è divenuto causa reale dello scoppio dei conflitti entro il singolo gruppo nazionale. E non vi è altra soluzione se non quella di essere in armonia con la regola naturale, e cioè che ogni nazione (ummah) abbia una sua religione: sì che il fattore sociale coincida con quello religioso e si consegua così l’ordine, e si stabilizzi la vita dei popoli rafforzandosi e sviluppandosi perfettamente. Il matrimonio è un atto che può incidere sul fattore sociale in modo negativo o positivo. Benché ogni uomo e donna siano liberi di accettare chi vogliono e di rifiutare chi non vogliono, come regola naturale di libertà, il matrimonio entro lo stesso gruppo ne rafforza l’unità in modo naturale e realizza uno sviluppo collettivo in armonia col fattore sociale.


THE SOCIAL BASIS OF THE THIRD UNIVERSAL THEORY

The social, i.e. national, factor is the driving force of human history. The social bond which binds together each human group, from the family through the tribe to the nation, is the basis for the movement of history. Heroes in history are persons who have made sacrifices for causes. But for what causes? They have made sacrifices for others. But which others? They are those who have a relationship with them. The relationship between an individual and a group is a social relationship, i.e. the relationship between the members of a nation. For nations are founded on nationalism. Those causes, therefore, are national causes and national relationship is the social relationship. The social relationship is derived from society, i.e. the relationship between the members of a society, just as nationalism is derived from the nation, i.e. the relationship between the members of a nation. The social relationship is, accordingly, the national relationship and the national relationship is the social relationship. For the group is a nation and the nation is a group even if they differ in number, leaving aside the extended definition of the group which means the provisional group regardless of the national relations of its members. What is meant by the group here is the group which is permanent by virtue of its own national relations. Besides, historical movements are mass movements, i.e. group movements for its own interests ... for its independence from a different group. Each group has its own social structure which binds it together. Group movements are always movements for independence in order that subjugated or oppressed groups may attain selfrealisation. As for the struggle for power, it occurs within the group itself down to the family level, as expounded in Part One of the Green Book, which deals with the Political Basis of the Third Universal Theory. A group movement is a nation's movement for its own interests. By virtue of its national structure, each group has common social needs which must be collectively satisfied. These needs are in no way individualistic. They are collective needs, rights, demands, or objectives of a nation which is bound by a single nationalism. That is why these movements are called national movements. Contemporary national liberation movements are themselves social movements. They will not come to an end before every group is liberated from the domination of another group, i.e. the world is now passing through one of the regular cycles of the movement of history, namely, the national struggle in support of nationalism. In the world of man, this is the historical reality, as it is a social reality. That means that the national struggle -- the social struggle -- is the basis of the movement of history, because it is stronger than all other factors since it is the origin ... the basis ... it is in the nature of the human group ... the nature of the nation. It is the nature of life itself. Other animals, apart from man, live in groups. Indeed, the group is the basis for the survival of all groups within the animal kingdom. So nationalism is the basis for the survival of nations. Nations whose nationalism is destroyed are subject to ruin. Minorities, which are one of the main political problems in the world, are the outcome of a social cause. They are nations whose nationalism has been destroyed and torn apart. The social factor is, therefore, a factor of life ... a factor of survival. It is the nation's natural innate momentum for survival. Nationalism in the world of man and group instinct in the animal kingdom are like gravity in the domain of mineral and celestial bodies. If the mass of the sun were smashed so that it lost its gravity, the gases would blow away and its unity would no longer exist. Accordingly, the unity is the basis for its survival. The factor of unity in any group is a social factor, i.e. nationalism. For this reason a group struggles for its own national unity, because its survival lies in that. The national factor, which is the social bond, works automatically to impel the nation towards survival, in the same way that the gravity of an object works to keep it as one mass around the nucleus. The diffusion and dispersion of atoms in the atomic bomb are the result of the explosion of the nucleus which is the focus of gravitation for the atoms around it. When the factor of unity in those components is broken into pieces and gravity is lost, every atom is dispersed. This is the nature of matter. It is an established law of nature. To disregard it or collide with it is damaging to life. Thus man's life is damaged when he begins to disregard nationalism ... the social factor ... the gravity of the group ... the secret of its survival. There is no rival to the social factor in influencing the unity of one group except the religious factor, which may divide the national group or unite groups with different nationalisms. However, the social factor will eventually gain sway. This has been the case throughout the ages. Originally, each nation had one religion. This was harmony. In fact, however, differences arose which became a genuine cause of conflict and instability in the life of the peoples throughout the ages. The sound rule is that every nation should have a religion. The contrary to that is the abnormal. Such an abnormality creates an unsound situation
which becomes a real cause for disputes within a national group. There is no other solution but to be in harmony with the natural rule that each nation has one religion. When the social factor is compatible with the religious factor, harmony is achieved and the life of groups becomes stable and strong and develops soundly. Marriage is a process that exercises negative and positive effects on the social factor though both man and woman are free to accept whom they want and reject whom they do not want as a natural rule of freedom. Marriage within a group, by its very nature, strengthens its unity and brings about collective growth in conformity with the social factor.