ATTIVISMO CIVICO



Cartoceto, Il Marecchia e il Gruppo T.N.T...


Cartoceto (PU), località Sant Anna - una delle querce abbattute


Domenica mattina, (25/07/2005), chi si è recato a Cartoceto (PU) provenendo da Lucrezia, in via Sant’Anna – via Della Pieve, ha potuto imbattersi in un desolante, nonché drammatico spettacolo.
Sul lato sinistro della strada giacevano sradicate 6 querce secolari.
In terra, bagnato e strappato, un foglio colorato (forse da bambini) con su scritto “Il giorno che più temevamo è arrivato, stanno rovinando il nostro prato! Firmato: Mondo” (foto sotto)
Scartata l’eventualità di un abbattimento abusivo, stiamo indagando sulle responsabilità politiche di chi ha rilasciato il permesso, nonché su quelle morali di chi l’ha richiesto e ottenuto.
Siamo in attesa di risposte da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Cartoceto che, in data odierna, abbiamo contattato telefonicamente.
Il Coordinamento Provinciale del Corpo Forestale Dello Stato, da noi interpellato, ci ha risposto che è tutto regolare, le querce potevano essere abbattute (come era da immaginarsi).
I regolari permessi sono stati concessi a livello regionale, in vista dell’allargamento di una cava.
Ora ci chiediamo:
Qual è il futuro che i nostri amministratori vogliono cucirci sulla nostra pelle?
La nostra vallata, le nostre colline, i frutti della nostra terra… veramente vogliamo disfarcene in cambio di megacentrali elettriche e fabbriche di materiali per palazzinari?
Questi signori che ogni ora amano riempirsi la bocca di “democrazia” perché poi se ne fregano di ciò che veramente vuole il popolo per sé e per i propri figli?
In che mani siamo?

Franco Cenerelli

 

 

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Replica del Sindaco di Cartoceto sul Corriere Adriatico del 27/07/2005:

"Le querce erano solo due, di alberi ne piantumeremo 25"

"Piante abbattute per allargare La strada"

di ELENA RAPISARDI

CARTOCETO - L'abbattimento delle querce tra via Sant'Anna e via della Pieve continua a suscitare malumore e proteste fra i cittadini della vallata. Che s'interrogano sulle motivazioni morali e politiche di un simile gesto. Dopo l'intervento di Franco Cenerelli della Confederazione unica del lavoro, della tecnica e delle arti federazione Marche, prende la parola il sindaco di Cartoceto Ivaldo Verdini, per spiegare le ragioni dell'abbattimento.
In tutta risposta alla polemica sollevata da Franco Cenerelli, che additava l'intervento in vista dell'allargamento di una cava, il primo cittadino tiene a precisare che "in primis, non si tratta di sei querce e tantomeno secolari. Bensì di due querce, tre pioppi e un'acacia. Le querce avevano poco meno di 75 anni e comunque il diametro del tronco era inferiore a 80 centimetri. Il signor Cenerelli si faccia eleggere dalla cittadinanza per difenderne gli interessi, i bisogni e le esigenze. Perché, in ogni caso, l'amministrazione comunale ha agito nel rispetto delle norme. Abbiamo infatti estirpato le piante sotto autorizzazione della Regione Marche. E' chiaro che dispiace a tutti eliminare parte della vegetazione che rende la nostra vallata un luogo ameno e suggestivo. Ma siamo stati costretti in vista dell'ampliamento del tratto della strada provinciale Sant'Anna che costeggia un'area di lottizzazione a Lucrezia.
Il percorso stradale, al lato del quale si trovavano i sei alberi, sarà allargato di un metro e mezzo.
Verrà ampliata, quindi, la carreggiata e saranno realizzate una corsa ciclabile e un marciapiede. "Naluralmente, - aggiunge il sindaco Verdini - a seguito dell'abbattimento, che ha suscitato malumore tra l'opinione pubblica, pianteremo altra vegetazione. Precisamente verranno innestati 25 alberi e arbusti di varie essenze, fra cui naturalmente anche delle querce. In questo modo riusciremo a tutelare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti che percorreranno la strada. E a salvaguardare l'aspetto naturale del nostro prezioso paesaggio".
Il progetto di ampliamento del tratto stradale della provinciale Sant'Anna è stato approvato il 25 novembre del 2002 dal Consiglio comunale. E in quell'occasione la Regione Marche ha autorizzato l'abbattimento degli alberi.

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Risposta al Sindaco Verdini - comunicato inviato agli organi di stampa locali

Per verificare se siano secolari o meno le querce abbattute, ci riserviamo di far eseguire un controllo a chi ne ha la competenza (secondo l’art. 4 della L.R. n. 7/85 sono considerate secolari le piante che hanno più di 75 anni di età e, guarda caso, le querce abbattute avevano poco meno di 75 anni…) ma se il sindaco Verdini avesse letto attentamente il nostro comunicato alla stampa si sarebbe reso conto che noi premettevamo la regolarità dei permessi per l’abbattimento (c’eravamo informati presso il Coordinamento Provinciale del Corpo Forestale dello Stato) ma puntavamo il dito sulle responsabilità politiche di chi tali permessi ha rilasciato, e su quelle morali di chi tali permessi ha richiesto e ottenuto.
Si sarebbero potute salvare le piante, se solo ci fosse stata la volontà politica di farlo (ad esempio, se le piante avessero avuto 76 anni? Come ci si sarebbe comportati?)
Il signor Verdini che in molte sue dichiarazioni manifesta la volontà di "salvaguardare il nostro prezioso paesaggio", che ha da dirmi sull’attività estrattiva della nota fabbrica di mattoni in Cartoceto che si è mangiata una buona fetta di collina?
Può commentare la foto che invio? (vedi foto sotto)


Veduta della collina di Cartoceto sfigurata dalle attività estrattive (foto del 8/07/2005)


Non è forse che l’ampliamento della strada, più che dettato da una lottizzazione “a misura d’uomo”, sia funzionale al traffico pesante indotto della succitata fabbrica?
Certamente, anche per tale scempio (un’intera collina coltivata a ulivi, tagliata come una torta) ci sono tutti i permessi: la fornace è stata autorizzata da Comune e Regione a scavare su un terreno che è posto su un crinale.
Crinale che è tutelato dal Piano Paesistico Ambientale Regionale e sul quale non si può scavare, a meno che la ditta, ai sensi dell’art. 60 punto 11 delle norme tecniche di attuazione del PPAR, non dichiari sotto la propria responsabilità che il materiale estratto è necessario per la produzione di laterizi di pregio, nel qual caso è prevista una esenzione dal vincolo di crinale.
Sarà veritiera la dichiarazione presentata dalla fornace di Cartoceto di produrre “mattoni fatti a mano e tavelle”?
A giudicare dal sito Internet dell’azienda Laterizi Alan Metauro lo stabilimento di Cartoceto si limita a produrre laterizi tradizionali per l’edilizia moderna: Tramezze Alveolater® , elementi divisori, elementi per solai, (date un'occhiata ai link e capirete che si tratta tutt'altro che di mattoni fatti a mano i quali, forse, vengono fabbricati nel Marecchia)
Se così fosse ci troveremmo di fronte ad un’autorizzazione concessa sulla base di un falso.
Considerando la possibilità di eventuali errori del curatore del sito web e per non incorrere in denuncie, noi qui, ci guardiamo dall’accusare qualcuno, chiederemo delucidazioni alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche che, se riterrà opportuno, effettuerà eventuali verifiche.
E vedremo se anche “fare demagogia” ogni tanto, non si riveli utile per il bene comune.

Franco Cenerelli

 

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